...Un bel vino, tosto, si sente la volontà e l'idea di creare un vino di fascia medio alta, un'idea bella e coraggiosa, che appoggio a pieno; se si deve investire e fare le cose, meglio farle come si deve, partire ambiziosi anche in un territorio dove le fabbriche hanno soppiantato le vigne.
La provincia di Varese non è certo famosa per l'eno-gastronomia, è una provincia artigianale e industriale, è la provincia delle partite IVA e della fabbrichetta. Negli ultimi anni però, un po' come in varie zone d'Italia, sono sempre di più le persone che investono nel territorio, negli agriturismi e nel turismo eno-gastronomico.
La provincia di Varese non è certo famosa per l'eno-gastronomia, è una provincia artigianale e industriale, è la provincia delle partite IVA e della fabbrichetta. Negli ultimi anni però, un po' come in varie zone d'Italia, sono sempre di più le persone che investono nel territorio, negli agriturismi e nel turismo eno-gastronomico.
Anche da queste parti qualcuno sta tentando di dare vita ad attività vinicole di tutto rispetto, tanto che da qualche anno i Ronchi Varesini e più precisamente le aziende Cascina Piano di Angera e Cascina Ronchetto di Morazzone, hanno ottenuto l'I.G.T.
E così un annetto fa con mio sommo stupore, scopro che proprio qui a Morazzone (in linea d'aria non più di 3km da casa mia) esiste questa Cascina Ronchetto, un piccolo spaccato di Toscana nella provincia di Varese.
Questa azienda vinicola coltiva uve Merlot e Garmet, ed è nata grazie alla passione per il vino di alcuni industriali locali, che con un certo coraggio hanno tentato di creare un'azienda dedita a produrre vino di qualità, in un territorio che storicamente e per tipologia di terreno, non è mai stato incline alla coltivazione della vite.
Grazie ad un collega (bella Max) ho l'oppurtunità di degustare 2 bottiglie di Pascale, il vino prodotto con 100% di uve Merlot dalla Cascina Ronchetto in circa 9000 bottiglie. E' vinificato per 12 mesi in botti di rovere, gradazione alcolica sui 13%vol., bella bottiglia e bella etichetta, sullo scaffale fa la sua bella figura, anche dall'estetica si coglie la volonta di dare importanza a questo vino.
Di colorito rosso rubino, molto intenso e carico, direi scuro, pochi i riflessi rubino. Intenso e deciso al naso, secco e alcolico, bouquet non esageratamente complesso, ma comunque carico, vinoso. Austero al palato, sicuramente non molto vellutato e morbido, con un buon finale, lungo, intenso ma non molto intrigante.
Un bel vino, tosto, si sente la volontà e l'idea di creare un vino di fascia medio alta, un'idea bella e coraggiosa, che appoggio a pieno; se si deve investire e fare le cose, meglio farle come si deve, partire ambiziosi anche in un territorio dove le fabbriche hanno soppiantato le vigne.
Se l'appoggio e la stima a questo prodotto non mancano, quello che manca alla bottiglia in questione è un po' di equilibrio, di aver voluto caricare troppo, nel tentativo di creare un vino di struttura e corpo, tralasciando un pò l'aroma, il profumo, la freschezza, la classe.
Parliamo comunque di un prodotto e di un vitigno nuovo, che se ben gestito può avere buoni margini di miglioramento e crescita.
Come sempre per questa tipologia di vino, accompagnare con carni rosse, formaggi stagionati, selvaggina ecc... servire tra i 18-20 °C e stappare un'oretta prima.
Prezzo tra le 8-10, direi adeguato anche se per queste cifre in altre zone d' Italia si può bere meglio.
Ben felice di avere vicino a casa questa piccola eccellenza della provincia di Varese, non posso che augurare buona fortuna a questo Pascale.
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